dott. Edoardo Balli

La spalla congelata o capsulite adesiva

Pubblicato da Edoardo Balli il

spalla congelata

La spalla congelata, o capsulite adesiva, è una condizione dolorosa della spalla riconosciuta in medicina da oltre un secolo e comunque tutt’ora difficile da definire, difficile da trattare e difficile da spiegare dal punto di vista patologico.

Spalla congelata: le caratteristiche

Le caratteristiche principali che la distinguono da altre condizioni dolorose della spalla sono un’alta intensità di dolore, è tra i dolori più intensi di tutte le problematiche muscolo-scheletriche, ed una restrizione dell’arco di movimento in tutte le direzioni.

La causa esatta che scatena la capsulite adesiva è tuttora sconosciuta.

In alcuni casi quando la spalla subisce un trauma, un intervento chirurgico o un periodo di immobilizzazione può essere il momento che attiva la patologia.

sintomi ed i segni principali sono:

  • Dolore severo localizzato intorno la spalla fino a metà braccio, irradiato talvolta al collo, scapole fino alla mano.
  • Rigità globale in tutte le direzioni di movimento in assenza di instabilità articolare o alterazioni delle superfici articolari.
  • Assenza di alterazioni dell’articolazione evidenziabili con Rx.

Patologia della spalla congelata

La normale mobilità dell’articolazione della spalla viene meno per diverse cause:

  • Rigidità della capsula articolare, dei legamenti o delle unità muscolo-tendinee.
  • Adesioni del complesso della cuffia dei rotatori e del tendine del capo lungo del bicipite.
  • Adesioni extra-articolari.

Nonostante la causa scatenante sia sconosciuta, il meccanismo che si instaura è di tipo infiammatorio della membrana interna dell’articolazione, che genera aderenze della capsula articolare, in particolar modo della porzione anteriore.

fattori che sembrano essere maggiormente correlati all’insorgenza della cascata infiammatoria sono:

  • Età.
  • Sesso femminile.
  • Disfunzioni della spalla o traumi minori senza lesioni.
  • Immobilità.
  • Degenerazioni discali del rachide cervicale.
  • Disordini della tiroide.
  • Diabete.
  • Disordini cardiaci o polmonari.
  • Sindrome di Dupuytren.

Storia naturale e prognosi della spalla congelata

Il decorso naturale della patologia è benigno, ovvero che permette un recupero completo, con l’inconveniente dei lunghi tempi di recupero.

Infatti si parla di una risoluzione compresa in un arco di tempo tra 1 e 3 anni nella media, anche se ci sono casi in cui la limitazione del movimento perdura fino a 10 anni dall’insorgenza.

Una volta che insorge il problema è estremamente raro che si riproponga nella stessa spalla, mentre nel 35% dei casi può coinvolgere la spalla opposta.

Clinicamente si distinguono 3 fasi distinte:

  1. Fase infiammatoria (durata 3-9 mesi): Incremento graduale del dolore sia a riposo che col movimento. L’intensità può essere severa e impedisce il sonno ed i movimenti anche leggeri. Progressivamente si evidenzia una graduale perdita dei movimenti.
  2. Fase di congelamento (durata 4-12 mesi): Ispessimento della capsula articolare, con dolore che progressivamente diminuisce fino a sparire a riposo, ma rimane presente all’estremo dei movimenti (che in questa fase sono ridotti di almeno il 50%). La muscolatura ha perso trofismo a causa della prolungata inattività.
  3. Fase di scongelamento (durata 12-42 mesi): Fase in cui gradualmente si recupera l’intero arco di movimento.

La diagnosi

La diagnosi è prettamente clinica ed è sufficiente un’attenta anamnesi dall’esordio ed effettuando alcuni test.

Non è necessario nessun esame diagnostico (Rx, risonanza,..) per identificare questa condizione.

Nonostante questo, frequentemente sorgono errori nella diagnosi iniziale prolungando un intervento precoce della fase infiammatoria e dovendo poi affrontare fibrosi più consistenti quando quest’ultima finisce.

Il trattamento della spalla congelata

Il trattamento dipende interamente dalla fase in cui si trova il paziente.

La fase infiammatoria è caratterizzata da dolore molto severo, e la gestione farmacologica risulta la prima scelta per attenuare il dolore, in associazione del trattamento di trigger points della muscolatura che circonda la spalla.

In questa fase sono sconsigliati gli esercizi e la mobilizzazione della spalla.

Prima finisce la fase di dolore, meno fibrosi si crea sulla capsula articolare.

Fondamentali risultano le informazioni e l’educazione del paziente riguardo la natura del problema.

Nella fase di congelamento gli antinfiammatori non sono più consigliati data la progressiva diminuzione del dolore.

Risultano molto efficaci le tecniche di terapia manuale volte al recupero dell’arco di movimento, così come gli esercizi di stretching capsulare, che il paziente dovrà ripetere quotidianamente più volte al giorno.

La fase di scongelamento è caratterizzata da un progressivo incremento degli esercizi, di stretching quanto di rinforzo, per il recupero della piena funzionalità nelle attività della vita quotidiana.

Sono rari i casi che necessitano di intervento chirurgico per sbloccare marcati deficit di movimento.

Conclusioni

La spalla congelata è una condizione caratterizzata da estremo dolore e perdita dell’arco di movimento.

Nonostante l’andamento benigno i tempi di recupero sono molto lunghi (1-3 anni), nel quale risulta fondamentale un intervento precoce della fase infiammatoria.

La fisioterapia risulta importante nella fase infiammatoria per gestire il dolore e fondamentale nelle fasi successive per permettere al paziente di recuperare l’intero arco di movimento.


Dott. Edoardo Balli Fisioterapista a Prato