Cefalea a grappolo: le 5 caratteristiche più comuni
La cefalea a grappolo è una forma primaria di cefalea, come l’emicrania e la cefalea di tipo tensivo, che fa parte delle cosiddette Cefalee Autonomiche Trigeminali.
Ѐ una delle forme di mal di testa più violente ed invalidanti.
Cefalea a grappolo: cos’è
La cefalea a grappolo è conosciuta purtroppo negli anni come “la cefalea del suicidio” a causa dell’intensità del dolore e la tendenza autolesionista dei pazienti più gravi.
Talvolta il dolore è descritto più intenso del parto.
A differenza dell’emicrania, questa forma di cefalea è rara e tendenzialmente colpisce più frequentemente il sesso maschile (circa tre volte di più), soprattutto nei fumatori cronici in una fascia d’età tra i 20 e i 40 anni.
I sintomi della cefalea a grappolo
Le caratteristiche più comuni e specifiche della cefalea a grappolo sono:
- I sintomi spesso iniziano di notte e coinvolgono solo un lato della testa, con interessamento dell’area dentro, intorno o sopra l’occhio, la tempia e la fronte.
- Il dolore è molto severo, e raggiunge la massima intensità dopo 5-10 minuti, durando dai 15 minuti alle 3 ore.
- La qualità del dolore è di tipo tagliente, trafittivo, spesso descritta come “trapanatura”, caratteristica tipica del dolore neuropatico.
- I sintomi possono proiettarsi anche sulla mandibola, sui denti e, meno frequentemente, sulla cervicale. Se una persona già soffre di problemi cervicali o mandibolari, questi verranno amplificati.
- Altri sintomi che accompagnano gli attacchi oltre al dolore sono: congestione nasale, rinorrea, ptosi palpebrale, rossore e lacrimazione dell’occhio, sudorazione del viso, miosi, fotofobia, fonofobia e osmofobia.
Le cause
Le cause specifiche della cefalea a grappolo rimangono sconosciute come per tutte le cefalee primarie.
Dalla ricerca abbiamo alcune associazioni:
- Le iniezioni di istamina causano un attacco nel 70% dei pazienti.
- Lo stress eccessivo, i cambiamenti stagionali, gli allergeni e la nitroglicerina possono scatenare un attacco.
- Il fumo è un fattore di rischio (l’80% dei pazienti è un fumatore cronico).
- Il sesso maschile ed un’età sotto i 30 anni sono fattori di rischio.
- Consumo di alcool (il 50% dei pazienti è un consumatore cronico).
- Traumi o interventi chirurgici a testa e collo possono far partire gli attacchi.
Cefalea a grappolo: la frequenza degli attacchi
Gli attacchi di cefalea a grappolo hanno una frequenza altalenante, possono presentarsi a giorni alterni come fino ad 8 attacchi in una giornata.
La forma più frequente è quella episodica (80% dei casi), dove gli attacchi possono durare per 4-12 settimane in particolari periodi dell’anno, tipo l’autunno e la primavera.
Può scomparire per mesi o anni e ripresentarsi all’improvviso.
Il 12% dei pazienti può andare incontro ad una remissione spontanea e completa del problema, mentre il 10-15% dei pazienti presenta una forma cronica, la più invalidante.
Diagnosi
La diagnosi può essere effettuata solo attraverso un’attenta e accurata raccolta di dati della storia clinica del paziente durante la visita specialistica effettuata dal neurologo.
Una risonanza magnetica può essere prescritta per escludere malattie gravi, così come una visita oftalmologica per l’esclusione di patologie dell’occhio.
Cura e terapia della cefalea a grappolo
Il trattamento della cefalea a grappolo è di lunga durata e difficile gestione.
Il dolore del grappolo è molto veloce (circa 10 minuti), per cui la terapia deve essere il più rapida possibile ed i normali antiinfiammatori non vanno bene essendo troppo lenti.
La terapia farmacologica deve essere impostata dal medico neurologo.
Le terapie migliori ad oggi sono:
- Ossigenoterapia: la scelta migliore e la più sicura, rallenta o ferma l’attacco in 15-20 minuti.
- Iniezione di Sumatriptan: effetti in 10 minuti ma controindicato con problemi cardiovascolari.
- Spray nasali di Sumatriptan e Zomig: più lenti delle iniezioni ma più sicuri.
Nel periodo del grappolo il sistema nervoso centrale presenta varie anormalità che lo rendono ancora più sensibile.
Ѐ necessario, quindi, porre attenzione a tutto quello che può essere irritante per ridurre i sintomi del grappolo.
I disturbi muscolo-scheletrici cervicali o mandibolari sono condizioni irritanti e stressanti per ogni forma di cefalea primaria.
Quando una persona ne soffre è indicata la valutazione ed il trattamento da parte di un fisioterapista specializzato prima che arrivi il consueto periodo del grappolo, per ridurre i sintomi durante l’attacco.
Eliminare questi fattori stressanti, inoltre, permette al farmaco di avere un effetto maggiore.
Dott. Edoardo Balli Fisioterapista a Prato
[Fonte: dossiersalute.com]